Per chirurgia refrattiva* si intende qualsiasi intervento volto a eliminare o ridurre la necessità di usare occhiali.
*In italiano il termine esatto sarebbe chirurgia rifrattiva, ma dato l’utilizzo comune del termine refrattivo, lo utilizzo anche io.
La chirurgia va a modificare le caratteristiche di una delle due lenti dell’obiettivo della nostra macchina fotografica/occhio. Pertanto gli interventi di chirurgia refrattiva si classificano a seconda di dove agiscono:
- quelle che agiscono sul cristallino sono già state trattate nella sezione “cataratta con IOL premium”;
- quelle che agiscono aggiungendo una lente tra il nostro cristallino e la cornea e sono le IOL FACHICHE per correggere importanti difetti di miopia;
- i trattamenti che modificano la curvatura corneale per correggere difetti di miopia, astigmatismo e ipermetropia.
Questi ultimi trattamenti sono:
- La tecnica PRK (acronimo di PhotoRefractive Keratectomy, fotocheratectomia refrattiva) è efficace su miopia, astigmatismo e ipermetropia. Si utilizza il laser ad eccimeri che asporta i tessuti per evaporazione con la precisione del millesimo di millimetro (micron). Occorre rimuovere l’epitelio corneale ed il laser poi agisce sullo stroma corneale. Al termine occorre posizionare una lente a contatto per ridurre il dolore post operatorio presente fino a quando la proliferazione dell’epitelio non ricopre completamente l’area trattata. E’ quindi più doloroso ed il recupero visivo avviene più lentamente
- La tecnica Femto-LASIK (acronimo di Laser-ASsisted In situ Keratomileus,Cheratomileusis laser assistita in situ) è un trattamento misto abbinato al laser ad eccimeri. Si utilizza un laser a Femtosecondi per tagliare un “cup” (cappello) di cornea e una volta sollevato, si esgue il trattamento fotoablativo von il laser ad eccimeri. Al termine si riposiziona il “cup” sulla cornea. E’ poco doloroso ed il recupero è molto rapido
- La tecnica SMILE (Small Incision Lenticule Extraction, estrazione di un lenticolo modellato dal laser attraverso una piccola incisione) è l’ultima nata tra le tecniche di chirurgia refrattiva. Si utilizza un solo laser che taglia un lenticolo nello stroma corneale e attraverso una piccola apertura lo si estrae. Per il momento la si usa nei difetti di miopia fino a 8-10 diottrie. Anche in questo caso il dolore è minimo e il recupero molto rapido.
Sono necessari esami specifici (mappa corneale, pachimeria ed aberrometria, pupillometria, test per escludere secchezza oculare) per valutare se il soggetto è idoneo alla chirurgia refrattiva o se tale intervento è sconsigliato per la presenza di alterazioni causa di possibile complicanze intra o post-operatorie.